Svegliandosi dal sogno
di
Srila B.R.Sridhara Maharaj
Nello
Srimad-Bhagavatam troviamo questo verso:
avismritih krsna-padaravindayoh
ksinoty abhadrani ca sam tanoti
sattvasya-suddhim paramatma-bhaktim
jnamam ca vijnana-viraga-yuktam
(S.B. 12.12.55)
"Per colui che ricorda sempre i piedi di loto di Krishna tutto
ciò che è di cattivo auspicio presto scompare, e la buona
fortuna cresce. In altre parole costui diviene libero da tutta la contaminazione
materiale, ottiene la liberazione dalle ripetute nascite e morti, e
la sua reale vita spirituale comincia. Non appena il cuore gradualmente
si purifica, la devozione per il Signore nel cuore si risveglia e realizza
il Paramatma. In questo modo gradualmente egli sviluppa conoscenza (jnana),
realizzazione (vijnana) e rinuncia (vairagya)."
La coscienza di Krishna, il ricordo dei divini piedi di Krishna -
krsna-padaravindayoh - dissiperà, distruggerà abhadra,
ciò che vi è in noi di indesiderabile, non buono. Ciò
che è sgradevole, impuro, sarà distrutto dalla permanenza
della coscienza di Krishna. In ogni stadio del suo sviluppo, anche nel
più basso, la più sottile, minima connessione con essa
può distruggere la nostra indesiderabile connessione con la realtà
di natura più bassa. Inoltre promuoverà in noi la virtù:
sattvasya-suddhim, il carattere sostanziale della nostra esistenza
migliorerà; la nostra esistenza come anime sarà purificata.
La nostra posizione, la nostra capacità di comprensione, le nostre
aspirazioni: tutto sarà purificato. Quindi paramatma-bhaktim:
otterremo devozione, attaccamento al regno soggettivo supremo e la nostra
conoscenza, la nostra concezione a questo riguardo (jnanam ca)
migliorerà. Allora quella conoscenza (la concezione di Lui) si
svilupperà fino a vijnana, una giusta concezione, e si
manifesterà in noi vairaga-yuktam, apatia per questo mondo
materiale.
Dobbiamo mantenere la nostra coscienza di Krishna ad ogni costo. Il
consiglio è: "Cerca di mantenere la coscienza di Krishna!"
È la medicina. Non c'è altra medicina che possa produrre
la coscienza di Krishna, che possa curare la nostra malattia e possa
risvegliare la coscienza di Krishna in noi.
Luce da Luce
La
coscienza di Krishna è la causa della coscienza di Krishna! Noi
dobbiamo ottenere l'aiuto dei sadhu che possiedono la coscienza
di Krishna dentro di loro; proprio come da una candela si può
accendere un'altra candela. Una candela non può accendersi dall'interno,
ma deve venire accesa da un'altra candela; è qualcosa di simile.
Dobbiamo svegliare la nostra sepolta coscienza di Krishna che è
coperta da anyabhilasa-karmma-jnana (il lavoro fruitivo, egoistico,
il risultato del tentativo di soddisfare i desideri materiali sia transitori
che organizzati, e la ricerca di conoscenza filosofico-spirituale, priva,
o indipendente dal servizio devozionale). Così quella luce, quella
associazione aiuterà la dormiente coscienza di Krishna dentro
di noi, e la nostra coscienza si leverà dal suo sonno e rivelerà
se stessa per quello che è. Così il metodo è questo:
sadhu-sanga krsna-bhakti janma-mula, haya sadhu sanga, associarsi
con il sadhu, il devoto di Krishna, è la causa e la radice
della coscienza di Krishna.
Allo stesso tempo viene anche detto che la coscienza di Krishna è
ahaituki, senza causa. Come possiamo armonizzare queste verità?
Krsna-bhakti, fede in Krishna, o devozione a Krishna, può
essere ottenuta dal sadhu, e allo stesso tempo è detto
che è "senza causa".
A questo riguardo Visvanatha Cakravarti Thakur ha spiegato il significato
di ahaituki in questo verso dallo Srimad-Bhagavatam ( 1.2.6):
sa vai pumsam paro dharmo
yatho bhaktir adhoksaje
ahaituky apratihata
yayatma suprasidati
"L'occupazione (dharma) suprema per tutta l'umanità
è quella che permette all'uomo di ottenere l'amorevole servizio
devozionale per il Signore Trascendentale. Tale servizio devozionale
dev'essere senza causa e ininterrotto per soddisfare completamente il
sé."
In questo verso viene spiegato che krsna-bhakti è ahaituki,
senza causa, e anche apratihata, continua; così quando
viene risvegliata nel nostro cuore, possiamo percepire che viene meravigliosamente
soddisfatto, yayatma suprasidati. La soddisfazione prende vita
nel nostro cuore; possiamo percepirlo. Ahaituki apratihata: non
ha causa e non può essere né frenata né contrastata;
niente può opporvisi. Bhakti viene da bhakti. In
questo modo è ahaituki. Proprio come quando da una fiamma
un'altra candela viene accesa. La luce arriva dalla luce. Dobbiamo rintracciare
il tutto in questo modo, dobbiamo capirlo: la luce originale, che è
eterna, auto-esistente e in espansione, non ha causa, è "senza
causa". La causa e lì eternamente e si espande.
Connessione con il piano causale
Bhakti è apratihata: temporaneamente può
sembrare che subisca delle opposizioni o venga frenata, ma nehabikrama-naso'sti
pratyavayo-va vidyate "anche un piccolo inizio nella pratica
del servizio devozionale non va invano né può soffrire
alcuna perdita" (B.G. 2.40). Non ti abbandonerà! Al momento
attuale può essere un po' repressa, ma non può essere
distrutta; ha un carattere eterno. Possiede un carattere eterno; ha
una connessione con l'aspetto eterno dell'universo. In questo modo è
apratihata. Dobbiamo avvicinarci a quel tipo di esistenza, dobbiamo
venire a contatto con quel piano di vita: un particolare piano, esistenza
completa, conoscenza, o natura. È lì, dobbiamo semplicemente
entrare a contatto con essa.
Conoscenza sistematica
Nello Srimad Bhagavatam troviamo:
avismritih krsna-padaravindayoh
ksinoty abhadrani ca sam tanoti
sattvasya-suddhim paramatma-bhaktim
jnanam ca vijnana-viraga-yuktam
Qui troviamo, jnanam ca vijnana viraga-yuktam: jnana significa
conoscenza diretta di una cosa e vijnana significa conoscenza
sistematica.
Anche nella Bhagavad-gita troviamo vijnana:
jnanam te 'ham sa-vijnanam
idam vaksyamy asesatah
yaj jnatva neha bhuyo 'nyaj
jnatavyam avasisyate
(B.G. 7.2)
("Adesso ti rivelerò in modo completo, con il gusto
della fragranza della dolcezza divina, questa conoscenza relativa alla
Mia grandiosa maestosa magnificenza e alle Mie opulenze. Dopo aver conosciuto
tutto ciò, non ti rimarrà nulla da conoscere, essendo
tu situato su questo meraviglioso, gioioso e vittorioso cammino.")
Qui troviamo che jnana significa una conoscenza generale del
tutto, e vijnana significa la conoscenza delle sue parti costituenti,
come un sistema, conoscenza sistematica. Così: jnanam ca vijnana
viraga yuktam, otterrai la conoscenza dell'Assoluto come un "sistema"
di parti, in gradazione, una gerarchia.
Attrazione regolata
Viraga ha un duplice significato: uno "negativo",
e l'altro "positivo". Il significato negativo è: non
avrai attrazione per "non-Dio", cioè non avrai attaccamenti
materiali, nessuna attrazione per le cosiddette "necessità"
materiali. E positivo: visisyate-raga, avrai un eccellente (visisyate)
attaccamento (raga); quel tipo di attaccamento che viene accettato
attraverso il processo di "selezione ed eliminazione", attaccamento
situato nel posto appropriato. La tua attrazione (verso di Lui, verso
Dio) non avverrà tramite un apprezzamento immaturo o approssimativo;
al contrario, otterrai progressivamente un'attrazione eliminatoria,
un'attrazione regolata: "questo è buono, quello è
cattivo, questo è misto
" Questo è il significato
di viraga-yuktam.
Questa conoscenza è di questo tipo: jnanam ca vijnanam-viraga-yuktam;
la conoscenza che è basata sull'attrazione e anche sull'esperienza
del "sistema", che conosce quanto attaccamento (più
attaccamento o meno) sia necessario verso ogni parte. Attaccamento discriminativo:
"l'attaccamento per l'occhio, o l'attaccamento per la mano, non
dovrebbero essere uguali". L'attaccamento dovrebbe essere ben regolato
in un particolare sistema; dove e quanto è necessario fare attenzione.
Il criterio è in accordo a ciò. Di conseguenza, "la
testa è più importante, la gamba un po' di meno".
In questo modo svilupperai gradualmente un attaccamento equilibrato
per il tutto sistematico.
All'inizio è indistinto, una "massa di attrazione",
e in seguito l'attrazione sarà sistematizzata. Sarai in grado
di realizzarLo nella misura in cui verrai a contatto con l'altro lato
(l'oggetto del tuo attaccamento), in modo sistematico.
Concezione più chiara
avismrtih krsna-padaravindayoh
ksinoty abhadrani ca sam tanoti
In un senso generale, viene qui segnalato il sentiero del buon avanzamento.
E allora sattvasya-suddhim, la tua comprensione, nel suo progresso,
vedrà eliminata la sua porzione indesiderabile. La tua concezione
diventerà sempre più chiara. Con chiarezza le cose indesiderabili
svaniranno gradualmente dalla tua concezione e il tuo progresso ti condurrà
alla perfetta concezione: sattvasya-suddhim. All'inizio quel
sattva (verità) era ciò che sei venuto a conoscere
approssimativamente come "eterno" o sat-cid-ananda (verità
eterna, conoscenza ed estasi), ma ci sarà un graduale sviluppo
nella tua comprensione; diventerà più chiara e più
pura.
Così lo sviluppo verso la coscienza di Krishna avviene in questo
modo. Inizialmente una "massa di luce", in seguito la figura,
poi la potenza e più in là i lila (passatempi)
con la potenza. In questo modo il tuo approccio diventerà sempre
più ravvicinato e potrai vedere molte realtà, le più
confidenziali e minuscole. Anche le parti più minute, le realtà
più dettagliate, tutto il cit vilasa (la varietà
spirituale del piano cosciente supremo) ti sarà molto vicino.
Sarai condotto sempre più in alto, più vicino ad una visione
specifica e differenziata di quel piano. In questo modo c'è uno
sviluppo progressivo nella bhakti, nella devozione.
Tratto
da Awakening to the Absolute
(Risvegliandosi all'Assoluto)
Sri
Chaitanya Saraswat Math
Acarya
Fondatore: Srila B. R. Sridhar Maharaj
Presidente Acarya: Srila B. S. Govinda Maharaj
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