CONOSCENZA
DISCENDENTE
di
Srila Bhakti Sundar Govinda Dev Goswami Maharaji
Abbiamo
avuto molte nascite in questo mondo, e molte altre ci stanno aspettando,
ma non abbiamo ancora trovato una soluzione alla nascita e alla morte.
Dal momento che abbiamo energia dobbiamo agire, e queste azioni possono
essere di natura buona o cattiva. L’energia è la potenza dell’anima:
volere, sentire e pensare sono presenti nell’anima, per cui dobbiamo
fare qualcosa; se agiamo nel modo sbagliato il risultato sarà
cattivo, mentre se agiamo nel modo giusto il risultato sarà buono.
Quindi è necessario capire che cosa è giusto e che cosa
è sbagliato, e questo corpo umano è il corpo più
adatto, la nascita fondamentale nella quale possiamo trovare una soluzione.
Abbiamo avuto molte nascite, ma nelle nascite precedenti non c’era in
realtà l’occasione per una tale realizzazione, mentre ora abbiamo
qualche opportunità. Se avessimo una buona associazione, potremmo
realizzare che cosa è buono per noi in questa vita così
come per le nostre vite future, e capiremmo anche qualcosa di ciò
che abbiamo fatto prima. Possiamo realizzare tutte queste cose in questa
vita. Ottenere un corpo umano è molto raro ma è praticamente
essenziale per il sostanziale avanzamento della jiva (anima),
e questa opportunità è ora nelle nostre mani.
labdhva
su-durlabham idam bahu-sambhavante
manusyam artha-dam anityam apiha dhirah
(Srimad-Bhagavatam 11.9.29)
Tutte
le religioni sottolineano l’importanza della nascita umana. Ognuna di
esse accenna al fatto che in questa forma possiamo definire il nostro
futuro. Anche noi affermiamo questo, ma ci sono delle differenze tra
il nostro obiettivo e il loro. La maggior parte delle religioni dicono
che se fai del bene, una buona ricompensa ti aspetterà in futuro.
Ma il Vaisnavismo è eterno: un flusso ininterrotto fino a Goloka
Vrindavana.
Svalpam apy asya dharmasya, trayate mahato bhyat: se cerchi di
fare qualcosa autenticamente buono, il risultato sarà eterno.
Ora abbiamo ottenuto questo corpo umano, quindi dobbiamo cercare più
intensamente possibile di raggiungere il nostro obiettivo, e nel fare
questo possiamo tralasciare i nostri doveri materiali.
ahara-nidra-bhaya-maithunam
ca
samanyam etat pasubhir naranam
(Hitopadesa)
C’è
qualche differenza tra l’uomo e la bestia, e dobbiamo cercare di capirlo
con la nostra facoltà intellettiva. Ma la sola realizzazione
non può darci ogni cosa; deve cooperare anche qualche altra forza:
la forza della mente, la forza dell’anima eterna ecc.., e questa forza
proviene attraverso Guru e i Vaisnava. Dobbiamo associarci con
coloro che praticano nella giusta coscienza. Con la loro associazione
la nostra forza devozionale crescerà sempre più. Questa
è chiamata sadhu-sanga, associazione di una buona persona,
un sadhu.
sadhu
sanga krsna nama ei matra cai
samsara jinite ara kona vastta nai
In qualunque
posto andremo e qualunque pratica vorremo seguire, è sempre necessario
avere l’aiuto di un esperto, altrimenti possiamo fare degli errori e
sbagliare. Ci sono molte cose disponibili per noi, ma dobbiamo essere
capaci di utilizzare ogni cosa nel modo appropriato. Ci sono molti componenti
elettrici ma solo un esperto può usarli nel modo giusto e creare
una macchina per registrare e riprodurre il suono (un registratore).
Similmente, ovunque e in ogni circostanza abbiamo bisogno dell’aiuto
di esperti in quel campo, e questo è il principio fondamentale
per avanzare correttamente. Ma dobbiamo discernere tra chi è
realmente un esperto e chi non lo è. In verità non siamo
in grado di capire qual è la natura della conoscenza, del sentimento,
della proprietà trascendentale ecc... di qualcuno, per cui possiamo
solo pregare Nityananda Prabhu e Mahaprabhu affinché, per la
Loro misericordia, possiamo ottenere una buona associazione. Loro possono
accordarci questo, se c’è purezza nella nostra preghiera.
Talvolta possiamo sentirci senza speranza, e talvolta possiamo essere
davvero entusiasti. Quando vediamo i devoti che danzano e cantano il
Mahamantra in tutto il mondo sentiamo molto entusiasmo. Ma se
notiamo che ci sono delle realizzazioni improprie dietro quel danzare
e cantare, se vediamo che hanno ricevuto molto, ma non lo utilizzano
nel modo appropriato, non possiamo che sentirci senza speranza. Talvolta
un devoto può fare una domanda dopo l’altra a proposito di qualcosa
che noi consideriamo un punto molto semplice, e ci domandiamo perché
non riesce a capire. Ma egli sta domandando perché per lui non
è così semplice, e quando vediamo che ancora non riesce
a capire nonostante le ripetute domande e risposte, possiamo alle volte
sentirci privi di ogni speranza. Ovunque, nei libri di Srila Guru Maharaj
e Srila Swami Maharaj, sono presenti consigli e descrizioni per il nostro
beneficio, e se riuscite a catturarne l’essenza e a capire tutto ciò
nel modo corretto, riceverete ogni cosa. L’unica causa che ci impedisce
di catturarne l’essenza è una carenza nella conoscenza trascendentale.
La nostra deficienza risiede in questo, ed è necessario per noi
servirci dell’aiuto di un esperto.
yaha,
bhagavata pada vaisnavera sthane
ekanta asraya kara caitanya-carane
(C.c. Antya 5.131)
Questo
verso dice che, se vogliamo comprendere correttamente lo Srimad-Bhagavatam
dobbiamo ascoltarlo da qualcuno che è pienamente stabilito nel
servizio devozionale e dobbiamo arrenderci completamente a Sri Chaitanya
Mahaprabhu. Perché nel Sri Chaitanya-charitamrita viene
dato questo consiglio? Il punto è che tutto è documentato
nello Srimad-Bhagavatam, ma noi siamo incapaci di riceverlo,
per cui è sempre necessario per noi avere una buona associazione.
Non vogliamo soldi (kanak), non vogliamo donne (kamini),
e non vogliamo fama (pratistha). In tutto il mondo le entità
viventi si affannano nel tentativo di ottenere queste cose. Persino
una persona senza qualifiche, che magari raccoglie il fieno per le mucche,
si strugge dietro queste cose. Quando ritorna a casa sua è "padre",
ha una moglie e riceve del rispetto da lei. Può essere che non
riceva rispetto da altri, ma riceve rispetto dalla sua famiglia. Inoltre
anch’egli possiede soldi. Può non avere tanto quanto altri, ma
persino con le sue dieci rupie al giorno di stipendio cerca di divertirsi.
In modo simile, in ogni luogo e in ogni vita kanak, kamini,
e pratistha sono a disposizione a volte più, a volte meno.
Ma quello non è il goal della nostra vita. Lo scopo della vita
dovrebbe essere ottenere la conoscenza trascendentale. Attraverso la
conoscenza trascendentale possiamo procedere verso la nostra destinazione.
Srila
Prabhupada Bhakti Siddhanta Saraswati Thakura (il Gurudeva di Srila
Guru Maharaj) era felice di vedere molti dei suoi discepoli organizzare
le proprie Math, istituzioni, e templi e lavorare molto per costruire
i vari stabili. Ma diede anche qualche avvertimento: "Non siamo
venuti in questo mondo per essere magazzinieri, muratori, carpentieri
ecc... In realtà il nostro compito è servire Sri Guru,
i Vaisnava e Bhagavan: questo è il nostro dovere
principale, e ci stiamo espandendo con le istituzioni, le costruzioni
ecc... perché vogliamo attrarre altre jiva, altre anime".
Se i devoti non staranno nelle Math, quale sarà l’utilità
di così tanti mattoni? Se i devoti non saranno felici nel compiere
i loro doveri di servizio, che ne faremo di tutti questi lavori? Quindi
è davvero essenziale per le anime condizionate avere l’associazione
di chi può guidare la loro mente nella direzione trascendentale.
Dobbiamo cercare quella speciale associazione.
Non è sempre chiaro nella nostra sampradaya chi è
il Guru persino di molti grandi Acharya. Chi era il Guru di Rupa
Goswami? Chi era il Guru di Raghunath Dasa Goswami, di Gopal Bhatta
Goswami, o di Prabodhananda Saraswati ecc...? Si sa, ma non sempre è
leggibile chiaramente nelle Scritture; questo perché la nostra
Guru-parampara procede attraverso la linea dei Siksa-guru.
Il Mantra-guru è quindi talvolta poco conosciuto e persino
il nome del Mantra-guru di un grande Acharya può
non essere menzionato in alcun posto nelle Scritture. Chi è il
Mantra-guru di Baladeva Vidyabhusana? Non è generalmente
conosciuto, ma forse può essere scoperto se scrutiniamo attentamente
le Scritture. Comunque possiamo vedere chiaramente che Baladeva Vidyabhusana
segue Visvanath Chakravarti, e quindi è accettato che Visvanath
Chakravarti è il suo Guru. Questa è la linea di Siksa-guru.
Possiamo non conoscere chi è il Guru di Gaura Kisora Dasa Babaji
Maharaj, o chi è il Guru di Jagannath Dasa Babaji Maharaj, ma
attraverso la linea di Siksa-guru possiamo vedere che dopo che
Baladeva Vidyabhusana viene Jagannath Dasa Babaji Maharaj.
Quando vediamo i lampioni accesi lungo un ponte possiamo capire che
la corrente elettrica scorre seguendo un particolare tracciato. In modo
simile è necessario vedere il collegamento vivente.
Non siamo servitori di qualunque cosa, ma siamo i servitori del nostro
maestro. Se egli dovesse dire: "Questo va molto bene", anche
noi diremo: "Sì, va molto bene." E se il maestro dirà:
"Queste cose non vanno bene", allora odieremo quelle cose!
In altre parole, noi siamo i servitori del nostro maestro. Ciò
che egli considera essere buono, similmente noi lo considereremo buono.
Srinivasa Acharya mostrò così la sua natura, e questo
lo possiamo osservare anche in tutti gli altri grandi devoti.
Yam evaisa vrnute tena labhyas. Nelle Upanisad è
detto che il significato della conoscenza trascendentale è che
discende dal piano superiore. Quella conoscenza non è mia
servitrice. La adorerò, ne ho bisogno, ed andrò ovunque
sia possibile riceverla. Essa è disponibile solo da colui che
è un maestro in quella linea, e se tale maestro è soddisfatto
dal mio servizio, può essere che mi dia quella conoscenza trascendentale.
Non ho altro modo per riceverla.
Nel Jaiva Dharmma di Bhaktivinoda Thakura c’è una descrizione
di come un sannyasi mayavadi sviluppò uno spirito di servizio
per i devoti. Egli venne da Premdasa Babaji Maharaj e pose molte domande,
e ascoltando le risposte poté comprendere che le qualità
di Premdasa Babaji erano davvero trascendentali. Costui era davvero
erudito e pensò: "Sono una persona dotta, e posseggo una
grande conoscenza in molti campi, ma non possiedo nulla di questo tipo
di conoscenza". Quindi si arrese a Premdasa Babaji Maharaj, il
quale lo invitò a stare nel suo ashram. Il sannyasi
seguì le sue istruzioni e gradualmente la conoscenza trascendentale
venne anche a lui.
Bilvamangala Thakura era un grande esperto nella sezione mayavada
(gli insegnamenti di Sankaracharya). Ma venne nella linea di servizio
del Vaisnavismo e ricevette la misericordia di Krishna. Bilvamangala
Thakura poté sperimentare direttamente che ogni cosa cambiò,
non solo esternamente, ma anche internamente. Ogni cosa (il suo volere,
il suo sentire, il suo pensare), cambiò completamente. Lo sloka
seguente fu composto da lui:
advaita-vithi-pathikair
upasyah
svananda-simhasana-labdha-diksah
hathena kenapi vayam sathena
dasi-krta gopa-vadhu-vitena
"Ero
maestro nell’advaita-marga: sempre con la mia piena conoscenza
rimanevo seduto sulla mia sedia d’onore, ma un pastorello venne, mi
tolse da quel simhasana e mi fece Suo servitore; un servitore
con i sentimenti di una donna: dasi krta gopa vadhu vitena."
In verità, tutte le jiva hanno forma femminile. Sono sakti,
potenza, jiva-sakti. La qualità della potenza è
il servizio, e la migliore forma per servire è la forma femminile.
Non apparirà semplicemente attraverso la meditazione, ma verrà
a noi solo quando quella conoscenza stessa vorrà discendere nei
nostri cuori. In quel momento tutto cambierà.
C’è un esempio che mi piace raccontare. Un giorno, mentre Gaura
Kisora Dasa Babaji stava camminando lungo la strada, qualche ragazzino
gli lanciò delle pietre pensando che fosse un pazzo. Nonostante
ciò Babaji Maharaj reagì dicendo a Krishna: "Oh Krishna,
cosa stai facendo? Mi stai davvero disturbando molto. Andrò da
Madre Yasoda e le racconterò questo avvenimento, così
lei ti castigherà e Tu ti ricorderai del suo castigo!" Gaura
Kisora Dasa Babaji non pensò che quei ragazzini gli stessero
lanciando le pietre; la sua visione era completamente differente e pensò:
"Krishna in persona sta facendo questo, non quei ragazzini".
In questo modo, quando diverremo coscienti di Krishna, un totale cambiamento
verrà dall’interno. Ma attualmente non possiamo cantare l’Harinama
nel modo appropriato. Perché? Perché abbiamo abhiman,
ahankar: ego. Quando lo schermo dell’ego si distaccherà saremo
in grado di vedere ogni cosa correttamente. Srila Bhaktivinoda Thakura
disse: krsna nama dhare kata bala, hrdaya haite bale jihvara agrete
cale sabda rupe nace anuksan: "Il nome di Krishna possiede
una tale potenza! Parla dall’interno del mio cuore, appare sulla punta
della mia lingua, e lì danza costantemente nella forma di suono
trascendentale."
Similmente, nel Sri Bhakti-rasamrta sindhuh troviamo scritto:
atah
sri-krsna-namadi
na bhaved grahyam indriyaih
sevonmukhe hi jihvadau
svayam eva sphuraty adah
(B.r.s. 1.2.234)
"Danzerà
nel mio cuore e danzerà sulla mia lingua: quello è il
vero krsna-nama."
Anche un livello più elevato è possibile, e qualche essenza
di quel livello ci è stata data da Sanatana Goswami. Generalmente
noi vogliamo entrare in contatto con i residenti di quel mondo spirituale,
ma Sanatana Goswami non voleva tali cose; il suo era un altro piano
di concezione.
I primi giorni molte volte Sanatana Goswami faceva delle domande a Mahaprabhu
per la sua soddisfazione. Ma scherzosamente Mahaprabhu evitava le sue
domande. Sanatana Goswami chiedeva in modo diretto: "C’è
qualche incarnazione di Krishna in Kali-yuga?" E Mahaprabhu gli
rispondeva in maniera scherzosa: "Oh, Sanatana, sei davvero impertinente..."
ed evitava la risposta.
Più tardi, quando era a Vrindavana, Rupa Goswami voleva offrire
al suo Guru, Sanatana Goswami, del riso dolce. Pensò: "Al
mio Gurudeva piace il riso dolce. Se solo potessi procurarmi un po’
di latte, zucchero, uva passa, nocciole ecc... sarei in grado di preparare
del riso dolce, offrirlo a Krishna, e quindi al mio Gurudeva".
Poco dopo, una giovane ragazza di forse dodici o quattordici anni, venne
al bhajan-kutir di Rupa Goswami a Kadam Kandi, vicino a Nandagram.
Gli disse che era venuta seguendo l’istruzione dei suoi genitori e degli
abitanti del villaggio e che le avevano dato degli ingredienti da portare
a Rupa Goswami di modo che egli potesse fare del riso dolce da offrire
a Krishna.
Rupa Goswami ne fu sorpreso. Rifletté: "Proprio questa mattina
desideravo queste cose, e sono arrivate automaticamente". Accettò
felicemente gli ingredienti ed andò immediatamente al bhajan-kutir
di Sanatana Goswami e lo invitò: "Prabhu, per favore
vieni al mio bhajan-kutir oggi a prendere un po’ di prasadam".
Sanatana Goswami accettò con piacere l’invito e così Rupa
Goswami cucinò accuratamente le diverse preparazioni incluso
il riso dolce.
Sanatana Goswami arrivò intorno a mezzogiorno e vide le svariate
fragranti e gustose preparazioni. Mentre stava prendendo il prasadam,
Sanatana Goswami pensò: "Ho passato i sessant’anni ma non
ho mai assaporato un tipo di prasadam così raffinato.
Mi domando in che modo è stato fatto". Sanatana era davvero
brillante, come il nostro Srila Guru Maharaj, per cui chiese a Rupa
Goswami: "Rupa, in che maniera hai cucinato queste preparazioni?
Anche gli ingredienti sono molto costosi e difficili da reperire. Come
hai fatto a procurarti cose del genere?"
Rupa Goswami disse: "Oggi, nella prima mattinata, stavo pensando
che mi sarebbe piaciuto offrirti questo tipo di riso dolce in particolare.
Non molto tempo dopo, arrivò una ragazza dicendo che veniva dal
vicino villaggio di Javat. Lei mi diede gli ingredienti chiedendomi
di cucinarli e offrirli a Krishna".
Sanatana rimase un po’ interdetto dal momento che conosceva praticamente
ogni casa e tutti i membri di ogni famiglia di Vraja Dhama.
Tutti consideravano Sanatana Goswami come il loro giudice di famiglia.
Se alcuna disputa sorgeva all’interno della famiglia, si consultavano
con lui e si attenevano alle sue decisioni. Così era ben conosciuto,
specialmente a Nandagram Javat, Varsana ecc... La valutazione che dava
ad ogni situazione era sempre molto accurata, e tutti lo rispettavano
come signore e giudice della propria famiglia. Per questo Sanatana Goswami
conosceva tutte le persone di Javat, ma Rupa Goswami no. Sanatana interrogò
ulteriormente Rupa Goswami riguardo quella ragazza e chiese da quale
famiglia fosse venuta. Rupa Goswami poté solamente dire: "Mi
disse che veniva da Javat, ma non menzionò alcuna famiglia in
particolare".
Allora Sanatana Goswami andò a Javat e indagò su quale
famiglia avesse fornito dei così raffinati ingredienti. Scoprendo
che gli ingredienti non provenivano da nessuna casa di quel villaggio,
decise infine che era stata Srimati Radharani stessa ad aver servito
Rupa Goswami fornendogli gli ingredienti. Ne fu molto rattristato e
si accostò a Rupa Goswami: "Che cosa hai fatto? Non è
una buona cosa voler soddisfare i tuoi desideri. Ho cercato per l’intero
villaggio di Javat, ma ciò che ti fu portato questa mattina non
proveniva da nessuna di quelle abitazioni. Sono al cento per cento sicuro
che Srimati Radharani venne da te e portò queste cose, altrimenti
è impossibile fare questo tipo di prasadam così
speciale. Ho accettato spesso le tue preparazioni in passato, ed ho
assaporato diversi tipi di prasadam preparati da te. Ma in questa
occasione che cosa hai fatto? Il tuo desiderio non è buono. Colei
che vogliamo servire, e colei che sempre cerchiamo per adorare, Lei
è venuta e ci ha servito". Sanatana Goswami era molto infelice
e lasciò quel bhajan-kutir.
Anche Rupa Goswami era molto triste: "Oh, il mio Gurudeva non è
soddisfatto". Un servitore era seduto di fronte a Rupa Goswami
ed assistette alla grande separazione e tristezza che lo assalì.
La sua tristezza nel sentimento di separazione era così profonda
che il suo corpo scottava, il suo respiro si arrestò e i suoi
peli si rizzarono. Quello è un livello di coscienza davvero eccelso,
e per ora noi lo adoriamo, ma solo da lontano. Noi vogliamo andare là
e servire. Ci sono molti tipi di servizio, e se diventiamo capaci di
accettarlo, allora quell’eccelso spirito di servizio apparirà
egli stesso all’interno della nostra stessa forma.
Di fronte a noi ci sono molte cose che ci distolgono dal servizio, ma
abbiamo ricevuto un Guru eccezionale. Ora la palla è dalla nostra
parte. Abbiamo tutto, dal momento che abbiamo ricevuto il seme di krsna-prema
attraverso Srila Swami Maharaj e Srila Guru Maharaj. Solamente ricevere
il seme è una grande fortuna, e noi l’abbiamo: non c’è
foschia lì, è più luminoso della luce del sole.
Quindi, con piena coscienza, cercheremo di ottenere la conoscenza trascendentale.
Quel seme è in mano nostra e cercheremo di nutrirlo adeguatamente.
estratto
da "dignity of Divine Servitor" Navadwip 19991
Sri
Chaitanya Saraswat Math
|