Il
Servizio dell'Assoluto
di
Srila Bhaktisiddhanta Saraswati Thakur
Tutte
le cose materiali vengono spiritualizzate con la devozione. Quando
offriamo cose di questo mondo temporaneo all'oggetto della nostra
adorazione non dovremmo pensare che esse abbiano qualche valore materiale
per essere godute da noi. Tutti i tipi di associazioni temporanee
e mondane dovrebbero essere eliminate prima che possa essere offerta
all'oggetto della adorazione.
Essendo l'oggetto dell'adorazione spirituale, cose spirituali devono
essere offerte da un autore spirituale attraverso attività
spirituali. Cose materiali non sono benvenute dallo spirito e noi
non dovremmo portare niente di materiale davanti a Lui, se così
facciamo, avremmo considerato Dio come un prodotto della natura, ma
questo non è il caso. Egli non dovrebbe essere considerato
come un oggetto del fenomenico ordinario. Tutti gli oggetti fenomenici
di questo mondo temporaneo servono ai nostri scopi, ma Dio non e'
un oggetto fatto per servirci.
Egli è il solo oggetto d'adorazione, di venerazione e tutti
i servizi sono fatti per essere offerti a Lui. Noi non drovemmo chiedere
nulla in cambio, come facciamo quando otteniamo degli assegni o titoli
di credito, i quali possono essere intascati nelle nostre banche per
i nostri scopi. Egli non è il nostro servitore, siamo noi ad
essere i Suoi eterni servitori, e dobbiamo offrirgli il nostro servizio
senza l'aspettativa che ci ritorni qualcosa; se domandiamo qualcosa
in cambio per i nostri servizi ciò sarà considerato
come un baratto. Quando andiamo in un negozio otteniamo degli articoli
per i quali paghiamo un prezzo ma quel tipo di transazione è
fuori luogo con l'Assoluto. Con ciò che non e' assoluto possiamo
avere tali transazioni; ma è ridicolo implicare tali transazioni
nella nostra associazione con l' Assoluto.
Dovremmo sempre essere pronti a offrirgli i nostri servizi ed a non
ricevere nessun servizio da Lui, non dovremmo aspettarci che Dio ci
serva in qualche capacità materiale come fanno i nostri genitori
in questo mondo, la nostra preghiera non dovrebbe essere a quel fine.
Non dovremmo pregare "Dacci oggi il nostro pane quotidiano"
ed aspettarci che Dio attenda la nostra chiamata. Questo concetto
sbagliato lo troviamo un po' in tutto il mondo, ma la semplice e pura
devozione dovrebbe essere il nostro obbiettivo principale e non qualche
beneficio materiale o la conoscenza materiale.
C'è un ingiunzione nel sermone del monte: "Non nominare
il nome di Dio invano" Si, noi non dovremmo nominare il
nome di Dio allo scopo di guadagnare dei benefici, se puramente desideriamo
servire Dio e implorarLo di ricevere i nostri servizi, ciò
non infrangerà nessuna delle regole che furono dettate da Cristo,
Egli ci ha proibito di nominare il nome di Dio invano, ed è
vero, noi non dovremmo chiederGLI niente come quando facciamo con
i nostri fornitori per rifornirci di cose per il nostro uso. Dobbiamo
semplicemente sottometterci ed Egli sarà il miglior giudice
nel prendersi cura di noi.
Noi non sappiamo come il bene ci verrà dato, non possiamo esaminare
i benefici e gli svantaggi delle cose con la nostra presente acquisizione,
non è possible, dovremmo sempre essere pronti a sottometterci
a Lui senza condizioni. Tutte le altre idee eccetto questa non sono
riconosciute come bhakti, devozione, dai veri praticanti
della fede.
Nella Bhagavad-Gita troviamo tre divisioni. I primi sei capitoli
sono per coloro che cercano di migliorare la loro situazione materiale,
gli ultimi sei capitoli sono per coloro che sono interessati alla
conoscenza empirica ed i sei capitoli intermedi sono per coloro che
sono veramente devoti. I sei capitoli intermedi sono la parte principale
del libro. L'acquisizione materiale e l'ottenimento della conoscenza
non sono la vera essenza del libro; esse non sono altro che accessori
annessi e non il cuore. Quindi la bhakti o la devozione al Signore
dovrebbe essere l'oggetto principale di tutte le religioni; tale devozione
dovrebbe essere considerata come ciò che è permanente
e costante.
Il Signore Supremo è inconquistabile
I nostri strenuanti sforzi o la nostra conoscenza empirica non possono
darci la possibilità di portarlo nella nostra percezione sensuale.
I devoti non hanno fede in questi due metodi, ma possono con la loro
devozione fare in modo di accomodarLo nei loro cuori. Siamo tenuti
ad eliminare tutti gli sforzi per acquisire conoscenza ed a lasciare
da parte tutte le nostre esplorazioni della conoscenza, non dovremmo
esitare ad abbandonare ciò che è inutile; non abbiamo
bisogno di porci come giganti intellettuali, ma dovremmo sempre essere
energetici nei nostri fini devozionali.
La ricezione auricolare dovrebbe essere sufficiente per il nostro
scopo, dovremmo ascoltare dalle labbra degli esperti che sono costantemente
occupati nell'offrire il loro servizio all'Assoluto, loro hanno il
potere di guidarci nei canali che portano all'Amore di tutti gli amori.
L'Assoluto è sempre pronto a ricevere i Suoi servitori, ed
i Suoi servitori non hanno altro impegno che quello di servirLo. I
devoti non pensano di dover adottare un altro corso, non hanno nessun
altro impiego, sono sempre impegnati a soddisfare il Signore. Non
può esserci nessuna differenza fra gli interessi del Signore
e quello dei Suoi servitori, e nemmeno accade che quando il Signore
vuole qualcosa il servitore ne fornisca un' altra. Qualsiasi cosa
desiderata da Dio dovrebbe essere fornita dai Suoi servitori: ciò
costituisce il vero servizio.
Noi dovremmo sempre essere pronti a servire secondo i desideri del
Maestro. Questa è devozione. Non e' per il nostro gusto che
offriamo qualcosa al maestro, ciò non funziona. Egli è
la sorgente di tutte le potenze, l'Agente predominante e noi siamo
gli agenti predominati. Non abbiamo altro dovere che attenerci alle
richieste del Maestro.
Non dobbiamo imporgLi restrizioni Egli è il propietario di
ogni cosa e ogni cosa è sotto la Sua autonomia. Non dovremmo
metterLo sotto il controllo di qualche restrizione come se Lui fosse
un prodotto della natura e la natura non fosse uno dei Suoi prodotti.
Dovremmo sempre attenerci alle regole della disciplina civile, altrimenti
potrebbero sollevarsi agitazioni o disturbi nella società.
Nelle relazioni con i nostri amici dobbiamo ricordarci della massima
"fai agli altri cio' che vorresti gli altri facciano a te".
Ma il caso e' diverso nella nostra relazione con l'Assoluto, l'Assoluto
si proclama su ogni cosa come propietario e quindi tutte le propieta'
esistono solo per il Suo servizio e non per il servizio di qualcun
altro. Siccome siamo entita' dipendenti, siamo in ogni modo ristretti,
ma per questa ragione non dovremmo cercare di dare delle restrizioni
anche al Signore.
A noi vengono permesse alcune cose definite per i nostri scopi, mentre
Egli ha la Sua influenza su tutto. Cosi' non dobbiamo pensare a Lui
come facciamo con i suoi esseri creati. Quando l'Assoluto vuole qualcosa,
siamo legati moralmente ad offrirGLI nostri servizi, e ad attendere
ai Suoi bisogni. Se Lui pensa di essere il marito, tutti dovrebbero
essere le Sue mogli. L'anima dovrebbe adornare il suo corpo secondo
i gusti del marito; dovrebbe vestirsi in modo tale da soddisfare il
suo Maestro.
Non dobbiamo pensare che il Signore Supremo e' un agente predominante
per servire I nostri scopi, non possiamo avere controllo su di Lui,
non ci viene permesso e non siamo capacitati a farlo, essendo infinitesimalmente
piccoli, non abbiamo il potere di averLo come nostro dipendente. Non
dovremmo pensare a Lui come un genitore per servirci, cosi' come fanno
i genitori di questo mondo dall'inizio della nostra vita.
Dovremmo servire e adorare Balakrishna, Krishna bambino, come Suoi
genitori. Non ho bisogno di sfogliare e leggere molti libri religiosi
per il miglioramento delle mie preoccupazioni, lasciate che le persone
impaurite dai guai di questo mondo leggano i Veda, io non penso che
il corso pessimistico della mia mente dovrebbe impegnarmi a leggere
questi libri, queste sono operazioni senza vita, Io voglio una cosa
vivente. Vedo che Nanda come padre, ha avuto il privilegio di nutrire
e far crescere Krishna bambino fin dall'inizio della Sua tenera età,
quindi sarebbe meglio per me se avessi Nanda come insegnante invece
di tutti questi libri. Troviamo che Krishna bambino va' a carponi
nei corridoi della casa di Nanda e io voglio adorarlo come Suo servitore
nel sentimento di genitore, Quindi, I genitori al Suo servizio dovrebbero
essere I miei insegnanti.
Non dovrei chiedergLi di essere mio amico, Ma anzi dovrei mostrarmi
amico e aiutarLo, renderGLI i miei servizi come un amico. Dovrebbe
anche piacermi essere considerato come un Suo intimo amico, e non
come un amico distante e riverente. Gli adulatori sono abituati a
lusingare i loro maestri facendosi passare per amici, ma io dovrei
cercare di non essere un Suo amico adulatore, dovrebbe piacermi essere
considerato un Suo amico confidenziale. Non dovrei esitare ad offrirgLi
del cibo il quale lo ho già assaggiato per vedere se è
saporito o non. Se trovo che il cibo è buono, solo allora lo
sistemerò davanti al Signore Supremo. Mentre, il nostro amico
reverenziale non permetterà un tale comportamento il quale
è abbastanza contrario all'idea dell'adorazione reverenziale
al Signore. Ma Sri Krishna Chaitanya ci ha detto che noi dovremmo
essere i suoi amici intimi invece di porci come amici nel sentimento
di venerazione. Il sentimento di venerazione collocherà davanti
a noi una barriera
L'Assoluto ha il diritto di ricevere i differenti servizi resi dai
Suoi servitori. Il Signore dice che e' sempre pronto a ricevere il
servizio dai Suoi servitori in qualunque modo e' offerto.
La gente ordinaria non capisce cos'e' la religione, molta gente ferisce
la causa del servizio devozionale pensando alla scuola della devozione
come a un eccezione. Gli impersonalisti vogliono immergersi nella
Personalita' di Dio; altri pensano che possono sbarazzarsi di tutte
le miserie annientando la loro personalita' individuale; gli adoratori
dei molti dei pensano che a lungo andare, raggiungeranno uno stadio
dove non c'e' aspetto manifestato o designato. I devoti si riferiscono
a tali persone come non devoti, atei e scettici.
Ci sono anche persone che cercano di elevarsi con i loro sforzi, dichiarano
che hanno un oggetto definito per il quale lavorano altrimenti sarebbero
chiamati gente pazza o frenetica. Sono tutti dei salariati o contraenti
e lavorano per ottenere qualcosa in cambio. Gli agnostici d'altro
canto non si preoccupano di questo, vogliono perdersi: vogliono commettere
un suicidio.Tutte queste persone non sono devoti, Il concetto di un
devoto e' abbastanza diverso dalle idee ordinarie degli uomini in
generale. La scuola devozionale guarda sempre agli interessi dell'Assoluto.