Amare Dio
di
Om Visnupad Srila Sachchidananda Bhaktivinoda Thakur


Fù Gesù Cristo per primo a dire: ”Ama Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente, e con tutta la tua forza e di amare ogni uomo come tuo fratello.” Questa infatti, è una verità assoluta, ma diversi uomini interpretano questa nobile espressione in vari modi diversi. Le espressioni di tutti i grandi uomini sono molto belle ma anche piuttosto misteriose; quando vengono capite portano la verità più vicino al cuore, altrimenti rimangono solo delle mere 'lettere che uccidono', (messaggio corretto nella sua composizione ma privo del vero spirito o intento del interlocutore). Il mistero esiste per il fatto che gli uomini che si sono elevati nel loro avvicinamento interiore a Dio, hanno l’abitudine di ricevere delle rivelazioni che sono solo dei misteri a quelli che non sono così progrediti come loro. I vari stadi di progresso sono molto simili alle evoluzioni spirituali e mentre non sono proprio veri in se stessi, spiegano molto in riguardo allo sviluppo graduale dell’anima.
Abbiamo capito che alcuni spiritualisti sostengono che la materia quando è sublimata si converte in spirito. Questa teoria è infatti contro qualsiasi convinzione interiore. La materia è la materia e lo spirito è lo spirito; uno di loro non può formare l’altro. Lo spirito è certamente di un’esistenza superiore, anche se non possiamo comprendere completamente nel nostro presente stato di incarcerazione materiale, esattamente quale relazione lo spirito ha con la materia, lo spazio e il tempo. A parte la metafisica, abbiamo deciso che l’anima umana si innalza sempre più in su e che è in grado di capire cose quali, al momento attuale noi non abbiamo nessuna idea. Riconoscendo questa regola importante, Gesù di Nazareth la accettò e pronunciò le parole citate sopra.
Ai lettori che sono un gradino sopra degli uomini comuni, queste parole di Gesù insegnano che l’uomo dovrebbe amare Dio con tutto il suo cuore (che significa i sentimenti d’affetto percepiti nel cuore), con tutto la sua mente (che significa l’intelletto che conosce in contrasto dell’essere ignorante delle cose buone), con tutta la sua anima (la quale indica il principio nella costituzione umana che adora l’Onnipotente e che riconosce la proprio immortalità) e con tutta la sua forza (tutte le sue azioni). In ogni modo, per sentirsi ispirato, bisogna capire sempre più cose; i significati migliori e sublimi che si presentano sotto queste parole sante del Gesù ispirato. Egli insegna all’uomo d'amare Dio e di non conoscere, dedurre, odiare o pensare a Dio. Lui ci dice che l’uomo nel suo stato assoluto non è l’intelletto o il corpo ma è l’anima pura, se stessa.
L’essenza dell’anima è la saggezza e la sua azione è l’amore assoluto. La condizione assoluta dell’uomo è la sua relazione assoluta con la Divinità che si basa sull’amore puro. Allora è l’amore da solo la religione dell’anima e di conseguenza dell’uomo completo. Il ricercatore qui chiede “Cosa devo fare con il cuore? Il mio cuore ama vedere 'il sole che sorride', a 'mangiare i piatti più dolci e vedere una danza'." Gesù risponde con profondità “Si, devi amare Dio con tutto il tuo cuore. Il tuo cuore adesso corre verso le altre cose che non sono Dio, ma tu devi, nella stessa maniera che si addestra un cavallo cattivo, fare in modo che i tuoi sentimenti corrono verso il Dio amorevole” Questo è uno dei quattro principi d’adorazione o quello che è conosciuto nella letteratura Vaishnava come shanta rasa. E poi lo studioso dice: “Mio Signore, l’intelletto mi porta lontano da Dio, essa vuole portarmi al Positivismo, per favore insegnami che cosa devo fare.” “Si,”, risponde Gesù “tu deve amare Dio con tutta la tua mente, quando tu la percepisci, fai concetti, ricordi, immagini e ragioni, non devi permetterti di essere un arido pensatore ma devi amare. Solo l’amore può ammorbidire l’aridità dell’intelletto, devi sviluppare l’intelletto per quanto concerne tutte le cose buone e divine, attraverso l’amore della verità, della bellezza spirituale e dell'armonia”.
Questa è la seconda fase dello sviluppo Vaishnava che è definito con il nome dasya rasa. Poi lo studente chiede se lo sviluppo dei sentimenti d’affetto e dell’intelletto sono abbastanza per lui. Allora il Signore dice: “Tu devi amare Dio anche con tutta la tua l’anima, devi percepirla in comunione spirituale con la Divinità e ricevere rivelazioni divine nelle tue ore più belle d’adorazione.” Questo è chiamato il sakhya rasa dai Vaishnava – l’anima che avvicina la Divinità offrendo un servizio che è consacrato e senza paura.
Il discepolo comprende che sarebbe perso in una tale posizione e non sarebbe in grado di agire. Poi il Signore ci dice queste parole: “Tu devi amare Dio con tutta la tua forza o volontà;sbagli se pensi che perderai la tua esistenza attiva: sarà rinforzata ancora di più. Lavorare per Dio e verso Dio, partendo non dalle opinioni basate sugli interessi personali, ma dalla sacra libera volontà (che è l’unica vera forza dell’uomo) e identificandosi con l’amore puro allora impegnerai tutta la tua attenzione.” Questa è una descrizione della bhakti in generale. Gesù continua a parlarci dicendo: “Devi amare ogni uomo come tuo fratello.” Da questo possiamo individuare la quarta fase dell’amore che è il sentimento che tutti gli uomini sono fratelli e che Dio è il loro Padre comune. Questo è il vatsalya rasa nella sua prima fase di sviluppo. Bhakti (amore) è quindi percepito nella primissima fase nell’uomo nella forma del cuore, poi nella forma della mente, di seguito nella forma dell’anima e in fine nella forma della volontà. Queste forme non si distruggono a vicenda ma si armonizzano magnificamente è diventano una pura costruzione di quella che chiamiamo l’uomo spirituale o l'Ekanta nella Letteratura Vaishnava. Ma c’è un’altra verità ancora più sublime che sta dietro questo fatto che è svelata ai pochi che sono pronti per riceverla. Intendiamo dire la conversione dell’anima che diventa donna. E’ in quel sublime ed elevato stato che l’anima può gustare i dolci dell’indissolubile matrimonio con il Dio dell’amore. E’ questo è il quinto e lo stadio più elevato dello sviluppo del Vaishnava, che noi chiamiamo madhura rasa ed è esclusivamente su questa che è la parte più bella della letteratura Vaishnava si dilunga cosi abilmente. Questa fase della vita umana, misteriosa com’è, non è ottenibile da tutti, anzi, dobbiamo dire, da nessuno che non è “uno che appartiene a Dio”. E’ così fuori della portata degli uomini comuni che quelli che praticano il razionalismo e perfino il teismo comune non lo possono comprendere, anzi, questi addirittura lo scherniscono come qualcosa d’innaturale.
O Dio! Svela le Tue più preziose verità a tutti in modo che i Tuoi devoti non possono essere enumerati fra i fanatici e i pazzi e che la umanità intera può essere riconosciuta come “Tua”.


(Ristampato dalla rivista “Tajpur”datato venerdì, 25 agosto 1871. Il testo non ha subito nessuna modificazione da Sri Guru Vandana, nell'edizione inglese e nessuna modifica in italiano da parte di italiano-scsmath, eccetto per alcuni cambiamenti ortografici di poca importanza.)

Traduzione in italiano a cura di Mirabai devi dasi

Sri Chaitanya Saraswat Math
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