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Come
possono le anime cadere nel mondo materiale ed altre no? Qual'è
la ragione?
di
Sripad Bhakti Swarup Tridandi Goswami Maharaj
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Per
comprendere la risposta a questa domanda; per quanto la ragione umana
sia in grado di comprendere; è necessario prima comprendere qualcosa
sulla natura della scintilla vivente, la jivatma, l'anima, l'eterna
personalità che vive nel nostro corpo. Mahaprabhu ha detto chiaramente:
jivera svarupa haya krsnera nitya-dasa
jiva tatastha-sakti bhedabheda prakash
La jiva-anima; è un essere vivente la cui intrinseca forma
è quella di eterno servitore di Krishna; essendo un'emanazione
del Krishna-tatastha; o potenza marginale, essa è simultaneamente
una e differente da Lui.
Uno e differente da Krishna significa che l'anima (jiva) ha qualcosa
in comune con Lui, e qualcosa di differente. Generalmente è detto
che le loro qualità sono in comune (entrambe composte da sat-cit-ananda,
o esistenza eterna, conoscenza e beatitudine), ma la loro quantità
è differente, Il Signore è il Tutto Infinito e Completo
e la jiva ne è la parte infinitesimale. (Srila Swami Maharaj
Prabhupada spesso spiegò ciò in questo modo; Srila Sridhar
Maharaj ulteriormente ci disse che più esattamente parlando, non
si può dire che l'anima è esattamente una con il Signore
nelle qualità, in quanto noi apprendiamo dal Bhakti-rasamrta-sindhu
di Srila Rupa Goswami che la jiva ha 50 delle 64 qualità
di Krishna; ma ciò non è un argomento necessario per questo
articolo).
Anche Mahaprabhu affermò nei Suoi insegnamenti, che l'unità
e la differenza dell'anima dal Signore non solo è simultanea ma
è acintya o inconcepibile per la comprensione umana, perché
come può simultaneamente essere una con (nello stesso modo come,
non differente da) qualcosa d'altro, e nello stesso tempo essere anche
differente? Ciò è inconcepibile.
Inconcepibile significa che noi non possiamo concepire o comprendere ciò,
così non abbiamo bisogno di preoccuparci di indagare, ciò
sarà solo uno stupido inseguimento. Inconcepibile, qui significa
anche che quella linea di demarcazione tra il Signore e l'anima nella
loro unicità e differenza non è fissa, per la volontà
del Signore può anche essere cambiata! (Questa è di fatto
la differenza fra la filosofia di Mahaprabhu e quella di Sri Nimbarka,
l'Acharya di un'altra delle quattro sampradaya Vaisnava; gli
insegnamenti di Nimbarka sono chiamati 'dvaitadvaitavada', cioè
che c'è un'unicità ed una differenza esistente fra la jiva
ed il Signore, ma Mahaprabhu aggiunge la parola acintya, inconcepibile,
nel contesto).
Ho menzionato questo punto sopra perchè molte volte ascoltiamo
nella filosofia Vaisnava molti punti che vengono definiti inconcepibili,
ma qualche volta abbiamo visto devoti spendere del tempo e sforzarsi cercando
di comprenderli! Naturalmente se pensando a questo otteniamo qualche illuminazione
sulla natura divina dell'anima, e la bellezza della prospettiva di realizzare
la sua relazione con Krishna, ciò ci ispirerà a tal fine,
dopo tutto si suppone di meditare sulla filosofia cercando di comprenderla,
questa è parte del sambandha-jnana; ma non dovremmo rimanere
intrappolati nelle astrazioni filosofiche in modo arido, ciò sarà
soltanto uno spreco del nostro tempo e della nostra energia.
Ora, siccome l'anima è una parte e particella del Signore, o energia
del Signore, ha una percentuale delle qualità del Signore, ma ciò
in una minima estensione. Quindi, come il Signore ha completa libertà
e indipendenza (janmad yasya yato 'nvayad itaratas carthesv abhijnah
svarat.....) (S.B.1.1.1), l'anima-jiva ha una piccola
indipendenza che è, come spiegato da Srila Sridhar Maharaj, 'molto
debole e limitata'. Ora questo è il punto vitale: siccome la jiva
è dotata di libero arbitrio, può usarlo come gli piace,
ciò significa che può decidere di lasciare il servizio al
Signore, basandosi sull'idea o il desiderio di essere lui stesso il Signore,
o il controllore di tutti gli altri, o invece può usarlo per volgersi
nuovamente al Suo servizio.
Una piccola libertà di scelta è nella natura intrinseca
dell'anima, e questo fatto rimane, questo significa che egli può
usare questa scelta come gli piace. Altrimenti sarebbe uguale a un robot
pre-programmato per servire il Signore, ciò vuol dire che non lo
farebbe per amore, ed è per questo che il Signore da tale libertà
di scelta all'anima. Ma siccome la sua libera scelta è 'debole
e limitata', può facilmente anche fare delle scelte sbagliate.
Nella posizione tatastha l'anima di fatto non è impegnata
nel servizio del Signore, è in una forma uguale a un seme, in una
sorte di stadio dormiente, combinato con un numero illimitato di altre
jiva, in quel tatastha o posizione marginale e così
tutte insieme appaiono come una massa di luce, indifferenziate. Uguale
a molte candele che vicine ed insieme guardandole, vediamo una grande
luce, ma ogni luce è individuale. Così in quel livello la
possibilità di scegliere di servire Krishna, viene sotto l'influenza
dell'elevata energia spirituale del Signore (svarupa shakti)
realizzando la loro eterna svarupa, forma di servizio a Krishna che è
eternamente lì, ma in un potenziale o dormiente livello. Così
anche la possibilità di scegliere di andare via dal Signore arriva
sotto l'influenza della Sua maya o potenza esterna.
Quando ciò accade, qualche agitazione alla massa lucente inizia
a differenziare l'ego individuale, a quel punto il fattore scelta dell'individuo
inizia ad attivarsi.
Venendo nel mondo materiale, l'anima può sia stare lì per
un lungo tempo ( attraverso lo sfruttamento), o iniziare a tornare indietro
a Krishna (attraverso la dedizione a Lui), o come terza possibilità,
può tornare indietro al tatastha o annullandosi (attraverso
la pratica della rinuncia), o immergendosi nel Signore (uguale ai demoni
che sono uccisi direttamente dal Signore o dalle Sue incarnazioni). Ma
di tutte queste possibilità, solo la dedizione è naturale
e benefica, perché come parte e particella del Signore, questa
è la natura della jiva e la felice relazione con Lui nell'eternità.
Essenzialmente è la libera scelta che rende tutto ciò possibile.
Ma come punto finale è da notare qui che dopo tante nascite nel
mondo materiale, c'è molto condizionamento sull'anima che può
sembrare che qualche volta non c'è speranza di essere cosciente
di Krishna, se sta cercando ciò, ci sono molti fattori che lo influenzano
- e non dipendono dal suo desiderio soltanto. Nella Baghavad-gita,
il Signore Krishna dice che ci sono cinque fattori di azione che tutti
combinati determinano il risultato (posto, tempo, sensi, modi della natura,
lo sforzo, le sanzioni del Paramatma, …), e Srila Sridhar Maharaj
sempre ci ricorda che il karma passato sta sempre aspettando
di tenere un imboscata all'anima condizionata; è molto molto difficile
superare maya; ma solo con qualche certificato o sostenuti dal
Signore ciò è possibile, facilmente:
daivi hy esa guna-mayi
mama maya duratatyaya
mam eva ye prapadyante
mayam etam taranti te
"Questa Mia 'trimodale', sovrannaturale e seducente energia illusoria
é praticamente ineludibile. Tuttavia, coloro che sono pienamente
ed esclusivamente abbandonati a Me, possono certamente vincere questa
formidabile illusione". (B. gita, 7:14)
Così di fatto, se la piccola scintilla di libera volontà
dentro può essere diretta verso il Signore, o il Suo servizio,
o specialmente verso i Suoi devoti, allora tutti i buoni risultati saranno
possibili.
BS
Tridandi Swami
Sri
Chaitanya Saraswat Math
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