Passi
della Shrimad Bhagavad Ghita sulle qualità del devoto
Commentati
da Sripad Bhakti Madhava Puri Swami Maharaj
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Sripad
Bhakti Madhava Puri Swami Maharaj entrò a far parte del movimento
di Srila Prabhupada nel 1971, e fu iniziato da lui nel 1972. Dopo
poco tempo gli fu ordinato da Srila Prabhupada, di servire sotto
la leadership di Srila Bhakti Swarupa Damodar Maharaja, come scienziato
nel Bhaktivedanta Institute, per provare scientificamente che la
materia proviene dalla vita. Questa istruzione fu presa da Sripad
B.Madhava Puri Maharaj come missione della sua vita. Dopo aver incontrato
Srila B.R.Sridhar Maharaj, nel 1982 prese da lui l'iniziazione da
sannyasa, con lo scopo di intensificare ulteriormente il
proprio servizio. Srila Guru Maharaj soddisfece tutte le sue aspirazioni.
Così divenne membro della Sri Chaitanya Saraswat Math. Nel
corso del tempo ha continuato la sua collaborazione con Srila Bhakti
Swarupa Damodar Maharaja nel Bhaktivedanta Institute.
Attualmente vive nel New Jersey (U.S.A.). Per chi volesse può
visitare ttp://www.mahaprabhu.net;
o prendere contatto con lui:
Mahanet@yahoogroups.com
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Qual'è
la natura di un devoto?
Le
ventisei qualità di un devoto
Gentile con tutti; Non è litigioso con nessuno; E' fisso sulla
Verità Assoluta (Coscienza di Krishna); E' equo verso tutti; E'
senza difetti; Caritatevole; Mite; Pulito; Semplice; Benevolo; Pacifico;
Pienamente attaccato a Sri Krishna; Non ha desideri materiali; Tenero;
Stabile; Controllato; Non mangia più del necessario; Sensibile;
Rispettoso; Umile; Profondo; Amichevole; Poetico; Esperto; Silenzioso;
(E'
importante comprendere la natura di un puro devoto così che possiamo
cercare di prenderne esempio, dal momento che un devoto è il portatore
del livello di esistenza umana appropriata e di comportamento, Srila Bhaktivedanta
Prabhupad ha dato di un puro devoto molte descrizioni nella sua traduzione
e commentario della Bhagavad-Gita, e ne ho raccolto qui qualcuno
di quegli scritti. Uguali ad un bouquet di fiori scelti dal giardino della
letteratura trascendentale di Srila Prabhupada, offro ciò ai suoi
piedi di loto, per la mia purificazione e la soddisfazione dei devoti
come suo mahaprasada. - B.Madhava Puri)
Passi
estratti dalla Bhagavad-Gita As it is, di Srila Bhaktivedanta Swami Prabhupada
Messaggio di servizio: (dall'introduzione). Ognuno deve sapere che un
entità vivente è un eterna servitrice, e a meno che uno
non serva Krishna ha da servire l'illusione nelle differenti varietà
dei tre modi della natura materiale, girovagando perpetuamente nel ciclo
di nascite e morti. Questo sapere realizza una grande scienza ed ogni
essere vivente deve ascoltarla per il suo proprio interesse.
(2.8 spiegazione) Un maestro spirituale che è pienamente cosciente
di Krishna è un maestro spirituale autentico, perché può
risolvere tutti i problemi dell'esistenza. Sri Caitanya disse che il vero
maestro spirituale è colui che è maestro nella scienza di
Krishna, indipendentemente dalla sua posizione sociale. Nessuno è
un maestro spirituale autentico se non conosce perfettamente la scienza
di Krishna
(2.41) Colui che compie il proprio dovere nella coscienza di Krishna è
liberato da tutti gli obblighi che implica la vita materiale (verso la
famiglia, lo stato e l'umanità). Tutte le nostre azioni, buone
o cattive, ci legano a sempre nuovi meccanismi materiali. Invece colui
che è cosciente di Krishna non deve più sforzarsi di rendere
favorevoli le sue azioni; tutte le sue attività sono sul piano
assoluto poiché non sono più sotto l'influsso della dualità
che le rende buone o cattive.
(2.55) Quando un uomo si libera da ogni desiderio per la gratificazione
dei sensi generato dalla speculazione mentale, e con la mente purificata
trova soddisfazione soltanto nel sè, situandosi nella pura coscienza
trascendentale. Spiegazione. Il Bhagavatam afferma che una persona perfettamente
cosciente di Krishna, assorta nel servizio d'amore e di devozione al Signore,
possiede tutte le qualità dei grandi saggi, mentre chi non ha raggiunto
questo stadio di perfezione spirituale non ha alcuna qualità, perché
è costretto a rifugiarsi nella speculazione mentale. Questo verso
ci consiglia dunque di respingere tutti i desideri di piacere materiale
creati dalla mente. Allontanare di forza i desideri materiali è
impossibile, ma se c'impegniamo al servizio di Krishna questi desideri
svaniranno facilmente. Dobbiamo dunque impegnarci nella coscienza di Krishna
senza esitazione, poiché il servizio di devozione ha il potere
di elevare immediatamente la nostra coscienza al piano trascendentale.
La persona spiritualmente elevata è sempre soddisfatta in se stessa
perché è cosciente di essere l'eterno servitore del Signore
Supremo. Situata a questo livello trascendentale, non ha più desideri
degradanti che derivano da una concezione materialistica della vita, ma
è sempre felice di servire il Signore secondo la propria natura
eterna.
(2.56) Chi non è più turbato dalle tre forme di sofferenza
e non è inebriato dalle gioie della vita, ed è libero dall'attaccamento,
dalla paura e dalla collera, è considerato un saggio dalla mente
ferma.
Una persona cosciente di Krishna non è per niente afflitta dalle
tre forme di sofferenza; le accetta come una misericordia del Signore
pensando di meritare maggiori sofferenze a causa delle sue azioni passate,
e vede che per la grazia del Signore le sue sofferenze sono ora ridotte
al minimo. Nei momenti di gioia riconosce la stessa misericordia, considerandosi
indegna di essere felice; capisce che solo per la grazia del Signore si
trova nelle condizioni favorevoli per servire meglio il Signore. Nel servire
Krishna questa persona è sempre coraggiosa e attiva, senza attaccamento
ne avversione. Attaccamento significa usare le cose per la propria gratificazione
dei sensi, e distacco è l'essenza di ogni interesse per i piaceri
dei sensi. Ma chi è fisso nella coscienza di Krishna non conosce
ne attaccamento ne distacco perché la sua vita è dedicata
al servizio del Signore. In questo modo non si lascia mai prendere dalla
collera, neanche di fronte all'insuccesso. Chi è cosciente di Krishna
possiede sempre una ferma determinazione.
(2: 57) La persona che in questo mondo materiale resta impassibile di
fronte a qualsiasi forma di bene e male che le si presenti, non apprezzando
la prima e non disprezzando la seconda, è fermamente situata nella
perfetta conoscenza.
Chi è cosciente di Krishna non è soggetto alle dualità
perchè assorto in Krishna, il bene assoluto ed infinito. La persona
cosciente di Krishna è in una condizione perfettamente trascendentale,
chiamata tecnicamente samadhi.
(2: 70) Come l'oceano resta immutato nonostante le acque che vi si gettano,
così soltanto l'uomo che non è turbato dal fluire incessante
dei desideri che entrano in lui come fiumi, può ottenere la pace,
non l'uomo che lotta per appagarli.
(2:71) Soltanto colui che non è più attratto dalla gratificazione
dei sensi, che vive libero dai desideri, che ha lasciato ogni senso di
possesso e si è spogliato del falso ego, può raggiungere
la vera pace.
(2:72 spiegazione) Non esiste alcuna differenza tra il regno di Dio e
il servizio di devozione offerto a Krishna. Poiché sono entrambi
assoluti, impegnarsi nel trascendentale servizio d'amore al Signore significa
raggiungere il regno spirituale. Le attività del mondo materiale
mirano al piacere dei sensi, mentre nel mondo spirituale sono tutte coscienti
di Krishna. Appena si diventa coscienti di Krishna si raggiunge il Brahman
anche in questa vita stessa. Senza dubbio colui che ha sviluppato la coscienza
di Krishna si trova già nel regno di Dio.
(3:19) Si deve dunque agire per dovere, senza attaccamento ai frutti dell'azione,
perchè agendo senza attaccamento si raggiunge il Supremo.
(3:26 spiegazione) Perciò colui che è realizzato nella coscienza
di Krishna non deve distogliere gli altri dalle loro attività o
turbare la loro coscienza, ma deve agire in modo da poter insegnare che
il risultato di ogni azione può essere offerto a Krishna.
(3:35 spiegazione) Un brahmana, che è sotto l'influenza della virtù,
è non violento, mentre lo ksatrya, che è sotto l'influsso
della passione, può essere violento quando è necessario.
E' meglio per uno ksatrya subire un insuccesso applicando la violenza,
piuttosto che imitare il brahmana che segue il principio della nonviolenza.
Ciascuno deve purificare il proprio cuore, ma progressivamente, non bruscamente.
Tuttavia, colui che trascende le influenze della natura materiale ed è
pienamente cosciente di Krishna può compiere qualsiasi dovere sotto
la direzione di un maestro spirituale autentico.
(4:8 spiegazione) Una persona che è completamente impegnata nella
coscienza di Krishna è considerata un sadhu , anche se non possiede
una grande cultura o erudizione.
(4:22) Chi è soddisfatto di ciò che giunge spontaneamente,
chi è libero dalla dualità e dall'invidia, ed è equanime
nel successo e nel fallimento, benché agisca non rimane mai legato
dalle sue attività.
(spiegazione)
L'uomo cosciente di Krishna non spreca le sue energie in sforzi superflui
per le necessità del corpo. E' soddisfatto di ciò che riceve
naturalmente. Non va a mendicare e non chiede prestiti, ma svolge un lavoro
onesto secondo le sue capacità, e ciò che ottiene dal suo
lavoro lo soddisfa pienamente. Non dipende dunque dagli altri per il proprio
mantenimento. Praticando la coscienza di Krishna, non lascia mai che il
suo servizio sia ostacolato, ma è pronto a fare qualunque cosa
e in qualunque condizione per servire Krishna, senza mai turbarsi dalle
dualità di questo mondo materiale. L'uomo cosciente di Krishna
supera queste dualità (caldo e freddo, gioia e dolore) perché
non esita davanti a nessuna impresa per soddisfare il Signore, e rimane
risoluto sia nel successo sia nel fallimento. Queste sono alcune caratteristiche
dell'uomo fermamente situato nella conoscenza trascendentale.
(4:24 spiegazione) L'Assoluto quando è avvolto dal velo di maya,
prende il nome di "materia". La materia, però, ritrova
la sua qualità spirituale quando viene nuovamente messa al servizio
della Verità Assoluta. La coscienza di Krishna è il metodo
per convertire in spirituale la nostra coscienza attuale, che è
vittima dell'illusione. Quando la mente è pienamente assorta nella
coscienza di Krishna si raggiunge il samadhi (l'estasi). Ogni azione compiuta
in questa coscienza trascendentale è uno yajna, un sacrificio offerto
all'Assoluto.
(4: 35 spiegazione) L'illusione di essere separati da Krishna si chiama
maya
(5:7) L'uomo che agisce in devozione, l'anima pura, maestro dei sensi
e della mente, è caro a tutti e tutti sono cari a lui. Sebbene
sia sempre attivo, non è mai condizionato.
(spiegazione) Chi intraprende la via liberatrice della coscienza di Krishna
è molto caro a tutti gli esseri, e tutti gli esseri gli sono cari.
Siccome ognuno è soddisfatto della sua occupazione, egli ha una
coscienza pura, la sua mente è completamente controllata. Siccome
la sua mente è controllata anche i suoi sensi lo sono. Con la mente
sempre assorta in Krishna, questa persona non rischia di allontanarsi
da Lui. Non c'è neppure il rischio che impegni i suoi sensi in
qualcosa che non sia il servizio al Signore. Non le piace ascoltare ciò
che non riguarda Krishna, non le piace mangiare cibo non offerto a Krishna.
Si può dire dunque che i suoi sensi sono controllati, e chiunque
abbia i sensi controllati non è più causa di disturbo per
nessuno.
(5:9 spiegazione) Una Persona cosciente di Krishna non è mai condizionata
dalle azioni dei sensi. Non compie nessun atto fuori del servizio al Signore
perché sa di essere l'eterno servitore del Signore.
(5:25 spiegazione) Soltanto una persona pienamente cosciente di Krishna,
che agisce sapendo che Krishna è la sorgente di ogni cosa, può
agire per il bene di tutti gli esseri. Le sofferenze dell'uomo sono dovute
all'oblio che Krishna è il beneficiario supremo, il proprietario
supremo e l'amico supremo. Perciò il più grande beneficio
che si possa portare all'umanità e quello di risvegliare in ogni
essere la coscienza di Krishna.
(5:26) Coloro che sono liberi dalla collera e dai desideri materiali,
che sono spiritualmente realizzati, che hanno il controllo di sè
e si sforzano costantemente di raggiungere la perfezione, sono sicuri
di ottenere la liberazione nel Supremo in un futuro molto prossimo.
(12:13-14) Colui che non è invidioso di nessuno ma si comporta
con tutti come un amico benevolo, non si considera il proprietario di
niente ed è libero dal falso ego, è equanime nella gioia
e nel dolore, tollerante, sempre soddisfatto, padrone di se e determinato
a compiere il servizio devozionale, con mente e intelligenza fisse in
Me, questo devoto Mi è molto caro.
(spiegazione) Il puro devoto non è mai turbato, in nessuna circostanza,
non è invidioso di nessuno e non diventa nemico del suo nemico;
pensa che l'inimicizia nei suoi confronti derive dalle sue cattive azioni
passate, così preferisce soffrire piuttosto che protestare. Lo
Srimad-Bhagavatam (10.14.8) afferma: tat te 'nukampam susam iksamano bhunjana
evatma-krtam vipakam. Nel dolore o nella difficoltà il devoto si
sente sempre benedetto dalla misericordia del Signore. Egli pensa: "I
miei peccati sono tali, che dovrei soffrire mille volte di più.
Se non ricevo tutto il castigo che mi spetta, è per la misericordia
del Signore Supremo. Per la Sua grazia ne subisco solo una minima parte."
Così il devoto è sempre calmo, sereno e paziente anche nelle
circostanze più difficili. E' sempre gentile con tutti, anche col
suo nemico. Il termine nirmama indica che il devoto non attribuisce grande
importanza alle pene e alle difficoltà che riguardano il corpo,
perché sa perfettamente di essere distinto dal corpo di materia.
Non s'identifica col corpo, perciò rimane libero dal falso ego,
sereno nella gioia e nel dolore. E' tollerante ed è soddisfatto
di ciò che gli giunge per grazia di Dio. Poiché non fa grandi
sforzi per ottenere dei beni, è sempre gioioso e tranquillo. E'
il più perfetto degli spiritualisti perché segue rigidamente
le istruzioni del maestro spirituale; e poiché domina i sensi,
la sua determinazione è incrollabile. Nessun argomento ingannevole
lo scuote, nessuno può indebolire la sua perfetta volontà
di servire il Signore con devozione. Una tale elevazione nel servizio
devozionale è senza dubbio molto rara, ma ogni spiritualista può
raggiungerla se segue i principi regolatori del servizio devozionale.
Inoltre, il Signore dichiara che tale devoto gli è molto caro,
perché il Signore è sempre soddisfatto delle sue azioni,
che sono compiute in piena coscienza di Krishna.
(12:15) Colui che non è mai causa di difficoltà per altri
e dagli altri non è mai turbato, che è equanime nella gioia
e nel dolore, nella paura e nell'ansia, Mi è molto caro.
(Spiegazione) Un devoto è gentile con tutti, non è causa
di difficoltà, paura, angoscia o insoddisfazione per nessuno. Anche
se gli altri cercano di agitarlo, egli non è mai turbato perché,
per la grazia del Signore, ha imparato a resistere agli assalti del mondo
esterno.. La coscienza di Krishna e il servizio devozionale lo assorbono
a tal punto che nessuna circostanza lo attrae. In generale, il materialista
esulta quando ottiene qualcosa per il piacere dei sensi, o si riempie
di tristezza e d'invidia quando vede un altro godere di un oggetto di
piacere che non può raggiungere; vive nella paura quando si aspetta
di subire la vendetta di un nemico, e si deprime quando non può
portare a termine un'impresa con successo. Il devoto, invece, trascende
tutte queste cause di agitazione, perciò è molto caro a
Krishna.
(12:16) Il Mio devoto che non dipende dal corso ordinario degli eventi,
che è puro, esperto, libero dalle preoccupazioni e dalla sofferenza,
che non aspira al frutto delle sue azioni, Mi è molto caro.
(spiegazione) Il devoto può accettare il denaro che gli viene offerto,
ma non deve lottare per averlo. E quando, per la grazia del Signore, riceve
qualche ricchezza, non ne è agitato. E' libero da ogni preoccupazione
perché non prende parte ad alcun conflitto.
(12:17 spiegazione) Un puro devoto non si rallegra per il guadagno materiale
e non si rattrista per la perdita. Non è molto ansioso di avere
un figlio o un discepolo, non è afflitto se non ha l'uno o l'altro.
Non si lamenta per la perdita di ciò che gli è caro o perché
non ottiene ciò che desidera. Non è toccato dagli atti favorevoli,
sfavorevoli o anche colpevoli. Per soddisfare il Signore Supremo è
pronto a correre ogni tipo di rischio, e niente può ostacolare
il suo servizio di devozione.
(12:18) Colui che è imparziale con gli amici e i nemici, equilibrato
nell'onore e nel disonore, nel caldo e nel freddo, nella gioia e nel dolore,
nella fama e nell'infamia, sempre libero da ogni cattiva compagnia, sempre
silenzioso e soddisfatto di tutto, incurante della dimora, fisso nella
conoscenza e impegnato nel Mio servizio devozionale, Mi è molto
caro.
(12:19 spiegazione) A volte una persona è lodato talvolta è
diffamato, perchè questa è la natura stessa della società
umana; ma il devoto è sempre al di là delle condizioni artificiali
come la buona reputazione e la diffamazione, la felicità e la sofferenza.
Egli è molto paziente. Non ha altri oggetti di conversazione se
non Krishna, perciò è detto silenzioso.; infatti, essere
silenziosi non significa tacere, ma astenersi dal dire sciocchezze.. Si
deve parlare solo di cose importanti e per il devoto i discorsi più
importanti sono quelli che riguardano il Signore Supremo. Il devoto è
felice qualunque cosa gli accada; i suoi cibi siano saporiti o no, egli
rimane sempre soddisfatto. Non è molto interessato alle comodità
di una casa: vivere in un palazzo non lo attira più che vivere
sotto un albero. Egli è fermamente situato sul piano devozionale
perché la sua determinazione e la sua conoscenza sono irremovibili.
Bisogna acquisire tutte queste virtù per diventare puri devoti.
Chi non è devoto del Signore non possiede a dire il vero, nessuna
qualità. Il devoto non deve fare sforzi esterni alla coscienza
di Krishna per sviluppare queste qualità, perché il servizio
di devozione lo aiuta ad acquisirle.
(12:20 spiegazione) La concezione impersonale della Verità Assoluta
e Suprema, che si trova anch'essa descritta in questo capitolo, vale fino
al momento in cui non ci si dedica alla realizzazione spirituale completa;
in altre parole, è benefica solo finchè non si ha l'occasione
d'incontrare un puro devoto del Signore. Colui che segue la via impersonale
agisce senza aspirare ai frutti dei suoi atti, medita e coltiva la conoscenza
al fine di distinguere ciò che è spirituale da ciò
che è materiale
(13:31) Chiunque riesca a vedere che il corpo, creato dalla natura materiale,
compiere ogni azione, mentre il sè non agisce mai, vede veramente.
(14:22-25) Chi non prova avversione per l'illuminazione, l'attaccamento
e l'illusione ne prova desiderio per queste cose in loro assenza;chi non
vacilla ne si lascia turbare da tutte queste reazioni causate dalle influenze
materiali, ma resta neutrale e trascendentale sapendo che sono soltanto
queste influenze ad agire; chi si situa nel sé e guarda con equanimità
il piacere e la sofferenza; chi considera dello stesso valore la zolla
di terra, la pietra e l'oro, chi è equanime verso ciò che
è desiderabile e ciò che non lo è, chi è stabile,
equilibrato di fronte all'elogio e al rimprovero, di fronte all'onore
e al disonore, chi tratta con imparzialità l'amico e il nemico,
e ha rinunciato a ogni attività materiale -questa persona si può
affermare che ha trasceso le influenze della natura materiale.
(spiegazione) Krishna spiega innanzitutto che colui che ha trasceso le
influenze materiali non invidia nessuno e non desidera niente. Se l'essere
vivente rimane nel mondo materiale, prigioniero del corpo significa che
è sotto il controllo di una delle tre influenze della natura materiale,
ma quando si libera completamente dal corpo materiale, significa che è
fuori dalle prese di queste influenze. Perciò, finchè è
ancora nel corpo, l'essere vivente dovrebbe rimanere neutrale, senza prendere
in considerazione le circostanze materiali in cui si trova. Dovrebbe impegnarsi
nel servizio di devozione al Signore e liberarsi così dalla sua
identificazione col corpo. Se una persona ha la coscienza assorta nel
corpo materiale, le sue azioni saranno tutte dirette alla gratificazione
dei sensi, ma appena porterà la sua coscienza su Krishna questa
ricerca di piaceri materiali finirà automaticamente. L'essere non
ha alcun bisogno di soddisfare un corpo materiale, perciò non ha
neppure bisogno di soddisfare le richieste del corpo. Le influenze materiali
continueranno ad agire sul corpo, ma l'anima che è spirituale,
non deve esserne turbata. Come arrivare a questo livello? Eliminando ogni
desiderio di godere del corpo, ed eliminando anche il desiderio di liberarsi
dal corpo. Il devoto del Signore, situato a questo livello trascendentale,
è libero dalle influenze materiali senza aver bisogno di fare particolari
sforzi.
Al contrario del materialista, tale spiritualista non è mai turbato
dagli onori e dagli insulti ingannevoli rivolti al suo corpo. Compie i
suoi doveri nella coscienza di Krishna senza preoccuparsi di essere disonorato.
Accetta ciò che è utile al compimento del suo dovere nella
coscienza di Krishna, ma non ha alcun desiderio materiale e prova la stessa
indifferenza verso il sasso e verso l'oro. Considera come un caro amico
chiunque lo aiuti nel suo servizio di devozione, ma non odia i suoi cosiddetti
nemici. E' imparziale con tutti e vede ogni cosa uguale, perché
sa di essere completamente estraneo all'esistenza materiale. Le notizie
sociali e politiche non lo toccano, perchè conosce il carattere
effimero di questi disordini e agitazioni. Può fare qualunque cosa
per la soddisfazione di Krishna, ma non fa mai niente per il proprio piacere.
Con questo comportamento si pone su un livello completamente trascendentale.
(14:26 spiegazione) Questo mondo è mosso dall'influenza della natura
materiale, ma non ci si deve lasciare turbare dai loro movimenti; invece
di lasciare che la nostra coscienza sia assorbita dai movimenti di queste
influenze, è meglio trasferirla sulle attività compiute
per la soddisfazione di Krishna. Bhakti-yoga significa agire sempre per
il piacere di Krishna. Questo non include soltanto Krishna , ma anche
le Sue differenti espansioni plenarie.
Diventare coscienti di Krishna, cioè impegnarsi nel servizio di
devozione, significa raggiungere lo stesso livello di Krishna. Il Signore
descrive la Sua natura come eterna, tutta di conoscenza e felicità.
Come la pepita fa parte della miniera d'oro e possiede tutte le caratteristiche
della miniera, l'essere vivente è parte integrante del Signore
Supremo e la Sua natura spirituale è qualitativamente uguale a
quella di Krishna. Tuttavia l'essere rimane distinto dal Signore altrimenti
non ci sarebbe questione di bhakti-yoga. Infatti bhakti-yoga implica la
presenza del Signore e quella del Suo devoto, e infine del loro scambio
d'amore. Dio, la Persona Suprema, e l'essere individuale sono due identità
distinte; altrimenti che senso avrebbe il bhakti-yoga? D'altra parte,
non si può servire il Signore Supremo se non si è situati
al Suo stesso livello assoluto. Per diventare servitori del re è
necessario acquisire le qualità richieste. In questo caso diventa
Brahman, cioè libero da ogni contaminazione materiale.
(14:27 spiegazione) Il servizio di devozione al Signore è molto
semplice: servire costantemente il Signore, mangiare i resti del cibo
offerto al Signore, sentire il profumo dei fiori offerti ai piedi di loto
del Signore, visitare i luoghi santi dove si svolsero i divertimenti trascendentali
del Signore, leggere le scritture che narrano le attività del Signore
e i Suoi scambi d'amore con i Suoi devoti, cantare sempre i santi nomi
del Signore facendo vibrare i suoni trascendentali del maha-mantra: Hare
Krishna Hare Krishna, Krishna Krishna Hare Hare, Hare Rama Hare Rama,
Rama Rama Hare Hare, osservare i giorni che commemorano l'apparizione
e la scomparsa in questo mondo, del Signore e dei Suoi devoti. Compiendo
queste attività, il devoto si distacca completamente da ogni attività
materiale
Sri
Chaitanya Saraswat Math
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